08 aprile 2013

Grillo è vecchio. (196) (altri: 53, 159, 163, 164, 165)
Sì, ha più di 65 anni. (Parlo del comico italiano che è diventato un personaggio politico.)
Lo osservo e lo analizzo attraverso le categorie della vecchiaia.
Ha un grande progetto. Vincente. Questo dà ebbrezza. Il suo successo non è più solo quello di un teatro, di una piazza, di un tendone. E' un successo da otto milioni di voti! 
Questo distoglie lo sguardo dalla morte.
Prima delle ultime elezioni, aveva avuto un successo (minore) in Sicilia. In quell'occasione si era cimentato in un'impresa sportiva: attraversare a nuoto lo stretto di Messina. Grande performance per un anziano. Ce l'ha fatta senza strascichi? Pare di sì. Però ha voluto strafare. Da ligure, probabilmente è un buon nuotatore. Ma una nuotata in mare di parecchi chilometri, è eccessiva. Per un vecchio.
Questo può avergli dato un senso di onnipotenza. Averlo illuso che la vita non è una parabola. All'ingresso della vecchiaia, andare oltre i propri limiti è frequente. Si cerca, si spera che il proprio corpo si sia fermato nella situazione dei sessanta. E' un'illusione. Il declino è già cominciato. Solo che non ne hai avuto ancora segnali forti.
Se fisicamente stai bene, se hai successo, se hai un grande progetto, tutto ciò ti inganna. Non vedi più la morte. Grande consigliera di vita. Soprattutto dell'ultima parte della vita.
Il pericolo per Grillo è che non si accorga di essere entrato nella terza età. In una scala di valori diversa.
Si è contornato di giovani. Li ha letteralmente portati al successo. Ne è il padre.
Rischia di esserne il padrone.
Bellissimo l'intreccio giovani-vecchi, se i vecchi sanno fare la loro parte.
Che non è quella di padroni. Non è quella di guide perenni. Non è quella di ferrei controllori. Non è quella dell'esercizio del potere. I vecchi si mettano in disparte. Appagati per ciò che han fatto (che è stato molto, per Grillo). Cedano il comando. Cedano la guida del progetto. Anche se gli tremano i polsi per gli errori che i giovani possono fare.
Che inevitabilmente faranno.
I giovani devono avere la libertà di agire. Sono i giovani che devono avere il potere. Tutto il potere. I giovani devono poter sbagliare. I giovani devono sbagliare.

Se vogliamo che il mondo ci sopravviva.

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