Grillo
è vecchio. (196) (altri: 53, 159, 163, 164, 165)
Sì,
ha più di 65 anni. (Parlo del comico italiano che è diventato un
personaggio politico.)
Lo
osservo e lo analizzo attraverso le categorie della vecchiaia.
Ha
un grande progetto. Vincente. Questo dà ebbrezza. Il suo successo
non è più solo quello di un teatro, di una piazza, di un tendone.
E' un successo da otto milioni di voti!
Questo distoglie lo sguardo
dalla morte.
Prima
delle ultime elezioni, aveva avuto un successo (minore) in Sicilia.
In quell'occasione si era cimentato in un'impresa sportiva:
attraversare a nuoto lo stretto di Messina. Grande performance
per un anziano. Ce l'ha fatta senza strascichi? Pare di sì. Però
ha voluto strafare. Da ligure, probabilmente è un buon nuotatore. Ma
una nuotata in mare di parecchi chilometri, è eccessiva. Per un
vecchio.
Questo
può avergli dato un senso di onnipotenza. Averlo illuso che la vita
non è una parabola. All'ingresso della vecchiaia, andare oltre i
propri limiti è frequente. Si cerca, si spera che il proprio corpo si sia
fermato nella situazione dei sessanta. E' un'illusione. Il
declino è già cominciato. Solo che non ne hai avuto ancora segnali
forti.
Se
fisicamente stai bene, se hai successo, se hai un grande progetto,
tutto ciò ti inganna. Non vedi più la morte. Grande consigliera di
vita. Soprattutto dell'ultima parte della vita.
Il
pericolo per Grillo è che non si accorga di essere entrato nella
terza età. In una scala di valori diversa.
Si
è contornato di giovani. Li ha letteralmente portati al successo. Ne
è il padre.
Rischia
di esserne il padrone.
Bellissimo
l'intreccio giovani-vecchi, se i vecchi sanno fare la loro parte.
Che
non è quella di padroni. Non è quella di guide perenni. Non è
quella di ferrei controllori. Non è quella dell'esercizio del
potere. I vecchi si mettano in disparte. Appagati per ciò che han
fatto (che è stato molto, per Grillo). Cedano il comando. Cedano la
guida del progetto. Anche se gli tremano i polsi per gli errori che i
giovani possono fare.
Che
inevitabilmente faranno.
I
giovani devono avere la libertà di agire. Sono i giovani che devono
avere il potere. Tutto il potere. I giovani devono poter sbagliare. I
giovani devono sbagliare.
Se
vogliamo che il mondo ci sopravviva.
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