09 febbraio 2013

Il futuro. (143)
Mio nipote ha un anno. E io sessantasei. Lui diventerà formalmente vecchio nell’anno 2076. Una vita (la sua) proiettata interamente nel XXI secolo.
La seconda metà di questo secolo è sempre stata fuori della mia immaginazione. Se mi va bene morirò nel 2030-35. Non ho legami con quello che verrà dopo. Anche mio figlio sarà vecchio quando io morirò.
Ora, pensare a mio nipote, ancor giovane, dopo il 2050, mi permette una qualche presenza anche in quegli anni.  Prolunga la mia vita. E’ come se in quegli anni remoti ci fossi anch'io. La presenza di mio nipote  ha dilatato la mia vita. Adesso sento concretamente che il mondo ci sarà anche allora.
Quando si dice che dobbiamo lasciare una terra vivibile alle prossime generazioni, con la presenza di mio nipote, questa frase è diventata reale. In quegli anni ci sarà uno della mia famiglia. Uno dei miei.
Una parte di me.

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