23 ottobre 2012

La marcia.(48) (Specchio)
Domenica c'è stata una marcia, in quartiere. Molta partecipazione. Mezz'età e giovani. E un po' di vecchi. Bravi. Basta non strafare. Io non corro più. Anche se in gioventù mi piaceva. Adesso temo che il cuore non tenga la fatica. Il desiderio di correre mi è passato.
Ho guardato i vecchi che correvano. Il primo che ho visto era vecchio-vecchio. Vicino agli ottanta. Asciutto, volonteroso. Mi è sembrato un po' forzato. Come se stesse andando oltre le sue possibilità. Era curvo, il volto tirato. Comunque, bravo. Mi auguro per lui, che non stesse esagerando.
Ne ho visto un altro. Vecchio di prima fascia. Grossa pancia. Poco adatto a quel che stava facendo.  Spero che si sia messo rapidamente al passo. Non era adatto alla corsa.
Un terzo. Al passo. Bella tuta. Molto incerto nel camminare. Non era nel percorso, ma nei pressi degli stand pubblicitari. E di rifornimento. Infatti teneva in mano il sacchetto con la merenda dell'organizzazione! Per lui la marcia era il panino.
Tre modi di rispondere a un evento sociale. Si partecipa alla vita sociale. Lo apprezzo. Anche se la corsa non è il terreno più adatto alla vecchiaia.

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