29 ottobre 2012

Amour. (54) (un altro il 30/09/12)
Un film, uscito due giorni fa. Di due vecchi coniugi, ultraottantenni. Vivono soli. Lei si ammala. Perde progressivamente abilità e capacità di comunicazione. Non vuol più vivere in quello stato. Lui la soffoca.

Un film duro. Situazione realistica. Nessuna concessione a sentimentalismi.
Vecchi di seconda/terza fascia. Dignitosi, deboli. Lasciati soli con il dramma finale della vita. Abbandonati non tanto dalla figlia, quanto dalla società. Nessuna struttura che li aiuti.
Una grande violenza sul vecchio marito. Quando alla fine è solo a decidere di uccidere la moglie. E lo fa materialmente.
Una grande violenza sulla vecchia moglie. Che non vuol più vivere in quella condizione. E nessuno l'aiuta a morire serenamente. Deve morire violentemente. Per giunta, per mano del suo compagno.

Società barbara. Su morte e vecchiaia la nostra società balbetta. Ci abbandona al nostro destino. Come quel regista novantenne che si è dovuto gettare da un palazzo, per morire.  Eppure non è stato sempre così. O non è sempre così in tutte le società. Vedi Accabadora, il libro.
Eutanasia. Parliamone, finchè siamo vecchi di prima fascia.

Nessun commento:

Posta un commento